Ad aprile prezzi delle case stabili nonostante il congelamento degli scambi. Confermata la tendenza alla stabilizzazione dei valori in atto nonostante il Coronavirus abbia congelato il mercato delle compravendite.
Il
prezzo delle abitazioni già esistenti segna una flessione dello 0,1% ad aprile.
Confermata la tendenza alla stabilizzazione dei valori in atto nonostante il
Coronavirus abbia congelato il mercato delle compravendite. Il prezzo medio del
mattone in Italia ora è di 1.697 euro al metro quadro, -2,2% negli ultimi 12
mesi stando all’Ufficio Studi di idealista.
"Lo
stato delle misure di emergenza attualmente in atto, inclusa la necessaria
applicazione del distanziamento sociale, hanno influenzato il mercato
immobiliare in molti modi", ha dichiarato Vincenzo De Tommaso,
Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista. "Acquirenti e i venditori di
case sono preoccupati per gli effetti dell'emergenza sull'economia e sulle
proprie situazioni lavorative. Inoltre, molti acquirenti e venditori stanno
evitando qualsiasi tipo di interazione personale e questo ridurrà i
sopralluoghi appena si concluderà il lockdown."
“Tuttavia
dopo un drastico calo dell’interesse da parte degli utenti nel periodo
immediatamente successivo al Dpcm del 10 marzo osserviamo che la domanda è
ritornata a crescere in maniera consistente nelle ultime due settimane. C’è
molta domanda accumulata, il che ci fa ben sperare per un forte recupero del
mercato che accelererà quando gli acquirenti cercheranno di soddisfare la
domanda repressa che si accumulata nel corso della primavera e si accumulerà
almeno in parte questa estate. A partire dai mesi autunnali vedremo
verosimilmente un forte aumento delle operazioni contestualmente a una
diminuzione dei prezzi".
Regioni
Svalutazioni interessano la metà delle macroaree del Paese, con i maggiori cali
in Valle d’Aosta (-2,5%) e Campania (-1%). Gli altri ribassi sono meno significativi e compresi trail -0,6% di Marche e Lazio e il -0,1% della Puglia. Sul fronte dei rialzi l’Abruzzo (1,1%) segna il recupero maggiore davanti a Liguria (0,8%) e Veneto (0,7%). Stabile la Lombardia.
Svalutazioni interessano la metà delle macroaree del Paese, con i maggiori cali
in Valle d’Aosta (-2,5%) e Campania (-1%). Gli altri ribassi sono meno significativi e compresi trail -0,6% di Marche e Lazio e il -0,1% della Puglia. Sul fronte dei rialzi l’Abruzzo (1,1%) segna il recupero maggiore davanti a Liguria (0,8%) e Veneto (0,7%). Stabile la Lombardia.
La
Liguria (2.498 euro/m2) ritorna in cima al ranking dei prezzi regionali davanti
alla Valle d’Aosta (2.496 euro/m2) e Trentino-Alto Adige (2.383 euro/m2). Le
regioni più economiche sono Sicilia (1.061 euro/m2), Molise (928 euro/m²) e
Calabria, fanalino di coda con 908 euro al metro quadro.
Province
Trend prevalentemente rialzista ad aprile per 61 su 105 aree provinciali monitorate. Teramo (3,3%), Varese (2,8%) e Verona (2,4%) guidano questa tendenza che vede, all’opposto,
di Aosta (-2,5%), Pistoia (-3,1%) e Belluno (-4,2%) con le performance peggiori.
Trend prevalentemente rialzista ad aprile per 61 su 105 aree provinciali monitorate. Teramo (3,3%), Varese (2,8%) e Verona (2,4%) guidano questa tendenza che vede, all’opposto,
di Aosta (-2,5%), Pistoia (-3,1%) e Belluno (-4,2%) con le performance peggiori.
Anche
ad aprile la provincia più cara per chi acquista casa è Bolzano (3.489 euro/m2)
davanti a Savona (3.119 euro/m2) e Firenze (2.808 euro/m2). Nella parte opposta
del ranking troviamo Isernia (765 euro/m2), Caltanissetta (731 euro/m2)e Biella
(642 euro/m2).
Capoluoghi
A fronte di un andamento sostanzialmente stabile dei valori immobiliari a livello nazionale, continuano ad aumentare i capoluoghi di provincia in trend positivo, ora sono 62 contro 37 negativi, mentre 5 comuni analizzati hanno lasciato i prezzi invariati rispetto a marzo.
A fronte di un andamento sostanzialmente stabile dei valori immobiliari a livello nazionale, continuano ad aumentare i capoluoghi di provincia in trend positivo, ora sono 62 contro 37 negativi, mentre 5 comuni analizzati hanno lasciato i prezzi invariati rispetto a marzo.
I
mercati dove i prezzi sono saliti più rapidamente nel mese appena trascorso
sono Chieti (4%), Bergamo (3,2%) e Monza (2,7%). All’opposto di questa tendenza
troviamo Fermo (2,4%), Teramo (-2,5%) e Pistoia (-2,8%) con i cali maggiori del
periodo.
Eccetto
Firenze (0,4%) e Roma (0,2%) battute d'arresto tutte le altre grandi piazze
immobiliari; Bologna e Milano, che spezzano la lunga serie di rialzi segnando
un calo dello 0,9%. Cali anche a come Torino (-0,6%), Palermo (-1,2%) e Napoli
giù dell'1,9%.
Con
riferimento ai prezzi di vendita, Venezia (4.509 euro/m²), esclusa Mestre per
ragioni di rilevanza statistica, si conferma la città con i metri quadri più
cari, davanti a Firenze (3.997 euro/m²) e Bolzano (3.677 euro/m²). Nella parte
bassa della graduatoria i capoluoghi più economici restano Ragusa (847
euro/m²), Caltanissetta (781 euro/m²) e Biella (719 euro/m²).
Fonte: Idealista.it
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