Superbonus del 110% per i lavori in casa: ecco come ottenerlo da luglio. Pronta la norma del governo che premia caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari, isolamento termico, prevenzione antisismica
Gli interventi
di isolamento termico sull’involucro dell’edificio, la sostituzione delle
caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione
e gli interventi di prevenzione antisismica: sono i tre tipi di intervento che
il decreto maggio in arrivo premierà con un supercredito di imposta del 110%.
Non solo: questi interventi potranno trainare dentro l’agevolazione più pesante
che sia mai stata fatta dal fisco nel settore edilizio altri investimenti
minori o diversi come quelli compresi oggi nell’ecobonus o quelli per il
rifacimento delle facciate esterne.
Una logica da
pacchetto integrato che punta a premiare uno spettro ampio e “pesante” di
interventi ma introduce anche interventi ecosostenibili innovativi come la
messa in opera di pannelli fotovoltaici o la realizzazione nei condomini di
colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.
Questo
meccanismo varrà anche per tutti gli altri crediti di imposta al 50 e al 65 per
cento per interventi di ristrutturazioni semplici e per interventi di risparmio
energetico minori, come il cambiamento degli infissi. Resta la possibilità per
le famiglie di incassare il credito di imposta nei cinque anni successivi
all’intervento presentandolo in dichiarazione di redditi o in compensazione.
E sul fronte
degli adeguamenti antisimici un’ulteriore novità arriva dalla norma, che il
governo sta però ancora valutando e che consentirebbe una detrazione non più
del 19% ma del 90% della spesa sostenuta per acquistare una polizza
anticalamità sulla casa se contemporaneamente si sarà fatto un intervento
antisismico per cui il credito di imposta del 110% sarà ceduta alla stessa
compagnia assicurativa. Un pacchetto integrato che potrebbe aiutare il decollo
effettivo del sismabonus rimasto finora poco utilizzato.
«Agevoliamo -
dice Fraccaro in una intervista al Sole 24 Ore - gli interventi strutturali
compresi nel sismabonus e nell’ecobonus, così da incentivare i progetti più
importanti, ma in più chi avvierà questi lavori beneficerà del superbonus anche
per il fotovoltaico, gli accumulatori, l’isolamento delle pareti, gli impianti
di riscaldamento a pavimento, gli infissi, e tutti gli altri interventi di
riqualificazione energetica. L’obiettivo - continua Fraccaro - è consentire
alle famiglie di migliorare la qualità della vita all’interno dell’abitazione e
la prestazione energetica degli edifici, con un beneficio anche sulle bollette.
Vogliamo mettere un pannello solare sulle case di tutti gli italiani, renderle
più confortevoli, più sicure, più antisismiche e più ecosostenibili. Ma
puntiamo anche a migliorare la qualità delle periferie urbane tramite
interventi sulle case popolari e a creare una filiera produttiva di edilizia
orientata alla sostenibilità».
I numeri del
Cresme dicono però che l’investimento per il risparmio energetico (ecobonus)
vale circa un ottavo di quelli (agevolati con un credito di imposta del 50%) in
manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni semplici (cioè non energetiche).
Non è mai riuscito a superare la dimensione micro, con ricorso diffuso agli
incentivi per i soli infissi. Nel 2019 è stato stimato un investimento di 25,7
miliardi (rispondenti a 1,4 milioni di domande presentate) per il recupero
semplice e di 3,2 miliardi (rispondenti a 349mila domande) per la
riqualificazione energetica.
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