Superbonus del 110% per i lavori in casa: ecco come ottenerlo da luglio. Pronta la norma del governo che premia caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari, isolamento termico, prevenzione antisismica



Gli interventi di isolamento termico sull’involucro dell’edificio, la sostituzione delle caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione e gli interventi di prevenzione antisismica: sono i tre tipi di intervento che il decreto maggio in arrivo premierà con un supercredito di imposta del 110%. Non solo: questi interventi potranno trainare dentro l’agevolazione più pesante che sia mai stata fatta dal fisco nel settore edilizio altri investimenti minori o diversi come quelli compresi oggi nell’ecobonus o quelli per il rifacimento delle facciate esterne.

Una logica da pacchetto integrato che punta a premiare uno spettro ampio e “pesante” di interventi ma introduce anche interventi ecosostenibili innovativi come la messa in opera di pannelli fotovoltaici o la realizzazione nei condomini di colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.

Ecobonus al 110% da luglio
Il governo ha intenzione di introdurre il superbonus nel decreto maggio che dovrebbe arrivare fra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, con la partenza operativa per il superbonus già dal luglio 2020 e fino al dicembre 2021, in modo da sfruttare così in pieno anche le deroghe al patto di stabilità concesse dalla commissione Ue (per ora fino al dicembre 2020 ma suscettibili di probabile estensione al 2021). Alla norma - che può diventare un vero bazooka per gli interventi edilizi privati - ha lavorato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, e il testo è ormai definitivo, almeno nell’impianto fondamentale.

Via libera alla cessione del credito di imposta per condomini e famiglie
Ma non è solo nel superbonus la novità che il governo prepara con il decreto maggio per i bonus casa. La novità più importante è la possibilità data a condomìni e famiglie di incassare subito il credito di imposta maturato evitando di pagare l’anticipo per i lavori svolti. È infatti ammessa sempre la cessione del credito di imposta «ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari» banche o anche alle imprese e ai fornitori che realizzeranno i lavori con una formula nuova che prevede «un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito di imposta , con facoltà di successiva cessione del credito». Anche in questo caso, quindi, l’impresa potrà applicare lo sconto sulla fattura e poi cedere il credito di imposta a una banca o ad altro intermediario finanziario.

Questo meccanismo varrà anche per tutti gli altri crediti di imposta al 50 e al 65 per cento per interventi di ristrutturazioni semplici e per interventi di risparmio energetico minori, come il cambiamento degli infissi. Resta la possibilità per le famiglie di incassare il credito di imposta nei cinque anni successivi all’intervento presentandolo in dichiarazione di redditi o in compensazione.

E sul fronte degli adeguamenti antisimici un’ulteriore novità arriva dalla norma, che il governo sta però ancora valutando e che consentirebbe una detrazione non più del 19% ma del 90% della spesa sostenuta per acquistare una polizza anticalamità sulla casa se contemporaneamente si sarà fatto un intervento antisismico per cui il credito di imposta del 110% sarà ceduta alla stessa compagnia assicurativa. Un pacchetto integrato che potrebbe aiutare il decollo effettivo del sismabonus rimasto finora poco utilizzato.

Fraccaro: «Obiettivo migliorare prestazione energetica degli edifici»
Il bazooka messo a punto per l’edilizia privata promette così di aprire opportunità enormi di investimenti green e anche di favorire la trasformazione del settore edile in chiave di sostenibilità energetica e ambientale.

«Agevoliamo - dice Fraccaro in una intervista al Sole 24 Ore - gli interventi strutturali compresi nel sismabonus e nell’ecobonus, così da incentivare i progetti più importanti, ma in più chi avvierà questi lavori beneficerà del superbonus anche per il fotovoltaico, gli accumulatori, l’isolamento delle pareti, gli impianti di riscaldamento a pavimento, gli infissi, e tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica. L’obiettivo - continua Fraccaro - è consentire alle famiglie di migliorare la qualità della vita all’interno dell’abitazione e la prestazione energetica degli edifici, con un beneficio anche sulle bollette. Vogliamo mettere un pannello solare sulle case di tutti gli italiani, renderle più confortevoli, più sicure, più antisismiche e più ecosostenibili. Ma puntiamo anche a migliorare la qualità delle periferie urbane tramite interventi sulle case popolari e a creare una filiera produttiva di edilizia orientata alla sostenibilità».

Ogni anno attivati lavori per 29 miliardi agevolati dai bonus edilizi
D’altra parte, il governo “colpisce” proprio nel filone di business edilizio dominante da anni, quello della riqualificazione abitativa, che ha salvato un ampio pezzo del settore delle costruzioni in crisi. Basti ricordare che ogni anno vengono attivati - secondo le stime di Cresme e Ance - lavori per circa 29 miliardi agevolati dai bonus edilizi. E che dalla nascita, avvenuta nel 1998 dal governo Prodi, sono state oltre 20 milioni le domande presentate. Raramente il fisco ha avuto così successo presso i cittadini.

I numeri del Cresme dicono però che l’investimento per il risparmio energetico (ecobonus) vale circa un ottavo di quelli (agevolati con un credito di imposta del 50%) in manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni semplici (cioè non energetiche). Non è mai riuscito a superare la dimensione micro, con ricorso diffuso agli incentivi per i soli infissi. Nel 2019 è stato stimato un investimento di 25,7 miliardi (rispondenti a 1,4 milioni di domande presentate) per il recupero semplice e di 3,2 miliardi (rispondenti a 349mila domande) per la riqualificazione energetica.

Per l’ecobonus un potenziale ancora da sfruttare a pieno
Numeri che dicono come il potenziale dell’ecobonus non è stato ancora sfruttato a pieno. Tanto più la considerazione vale per il sismabous che finora non è ancora decollato realmente. La sfida della norma messa a punto dal governo è anche di trasformare il recupero diffuso in un intervento più pesante e più organico anche a beneficio delle città.

Fonte: Il Sole 24 ore


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